Il problema più grande dei nostri bambini è l’alimentazione. Mangiano troppo e male: lo dicono i dati. Si calcola che sia in sovrappeso un bambino su quattro e che uno su dieci sia addirittura obeso. Sono i numeri allarmanti emersi da una recente ricerca condotta da INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca Alimentare e Nutrizione). Lo studio ha evidenziato che sovrappeso e obesità derivano da abitudini e stili di vita sbagliati. Solo il 2 per cento dei nostri figli mangia ogni giorno quattro porzioni di frutta e di verdura e addirittura il 10 per cento di loro salta la colazione, che è uno dei pasti più importanti della giornata. Pertanto è fondamentale insegnare ai ragazzi, fin da quando sono piccoli, l’importanza di seguire un’alimentazione equilibrata abbinata a uno stile di vita sano e all’utilizzo di supplementi alimentari che forniscano al loro organismo il giusto apporto dei nutrienti fondamentali. Uno su tutti gli integratori di omega 3, i cui benefici sulla salute dei bambini sono molteplici.
Mai più questi sbagli
Gli errori più frequenti nell’alimentazione dei bambini, quelli che portano a imboccare la strada del sovrappeso e alla successiva obesità, sono:
- mancata prima colazione, che fornisce l’energia per affrontare la giornata;
- consumo frequente di snack e merendine, ricche di grassi saturi e zuccheri;
- consumo di bibite gassate al posto dell’acqua, ricche di zuccheri;
- scarsa assunzione di fibre, che tengono pulite arterie e intestino;
- eccesso di salumi e formaggi, ricchi di grassi, sale e conservanti;
- scarso consumo di pesce, ricco di proteine leggere e omega 3.
Si comincia fin da piccoli
L’assunzione di integratori di olio di pesce in gravidanza riesce a ridurre del 32 per cento il rischio di obesità infantile. Lo dicono i risultati di un studio della Harvard Medical School pubblicato sull’ American Journal of Clinical Nutrition. La ricerca ha esaminato la relazione fra la qualità dei grassi assunti in gravidanza dalle mamme e l’obesità dei loro figli all’età di 3 anni. Dalle misurazioni, effettuate sia attraverso l’indice di massa corporea sia con la plicometria, è emerso che più era alto il livello degli acidi grassi omega 3 minore era il rischio di obesità infantile. Gli scienziati coinvolti nello studio hanno spiegato che un consumo esiguo di acidi grassi omega 3, soprattutto quelli presenti nel pesce, è un fattore di rischio per lo sviluppo dell’obesità. E questi dati confermano quanto emerso già in ricerche precedenti: la carenza di acidi grassi favorisce l’aumento del tessuto adiposo.
Più attenti a scuola
Una grande quantità di omega 3 trasferiti da mamma a nascituro attraverso la placenta, non azzera solo il rischio di bambini in sovrappeso. Secondo gli studi, elevati livelli di EPA e DHA, i due acidi grassi presenti nell’olio di pesce, potenziano le capacità intellettive e cognitive dei bambini, e sono in grado di influire positivamente sui piccoli con difficoltà di apprendimento. Soprattutto si è visto che l’EPA è molto efficace nel contrastare problemi di dislessia, di disprassia e di deficit di attenzione legato all’iperattività, ovvero ADHD. Sembra infatti che i bambini affetti da ADHD abbiano livelli bassi di alcuni acidi grassi. Uno studio clinico condotti su 100 ragazzini, ha appurato che quelli con livelli di omega 3 bassi mostravano problemi comportamentali (come scatti di ira e di disturbi del sonno) maggiori rispetto ai coetanei con i livelli di acidi grassi nel sangue da considerarsi nella norma.
La buona notizia arriva dai risultati di un altro studio clinico pubblicato sulla rivista British Journal of Nutrition. L’indagine effettuata dai ricercatori dell’Università di Oxford, nel Regno Unito, sostiene che già dopo le prime 12 settimane, ovvero tre mesi, di assunzione di supplementi di omega 3 si riescono a vedere miglioramenti nel comportamento scolastico dei ragazzini e nelle cattive abitudini cosiddette antisociali. Del resto non c’è da stupirsi se gli omega 3, indispensabili fin dalla gestazione per lo sviluppo del cervello e del sistema nervoso, continuino a rivelarsi essenziali per le attività cognitive di bambini e adulti.