Mancano gli assistenti a scuola e i ragazzi disabili restano a casa

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Il primo giorno di scuola Giulia ha pianto. «Mamma, perché non posso andare a scuola?» ha continuato a chiedere, mentre è rimasta chiusa nella sua stanza. Aveva comprato il diario, lo zaino, ma lei, 21 anni,disabile, al quinto anno di ragioneria, è dovuta restare a casa. La campanella presso l’Istituto di istruzione superiore Federico Caffè di via di Villa Pamphili 86 è suonata il 10 settembre, ma non per tutti. «Non ci sono gli operatori specializzati per mancanza di fondi, questo mi è stato detto dalla scuola – racconta Cinzia Cini, la mamma di Giulia – mi è stato spiegato che non potevo quindi portare mia figlia in classe». E non è la prima volta che succede: «Anche lo scorso anno Giulia ha dovuto aspettare diversi prima di poter iniziare la scuola, trovo tutto questo di una crudeltà incredibile, mia figlia ha pianto il giorno in cui i suoi compagni sono tornati in classe».

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