Scatti anzianità settembre: comunicato della Segreteria Nazionale CISL Scuola
Ora che lo scatto di settembre è stato regolarmente pagato, viene fuori che si tratterebbe di un atto dovuto, di un fatto scontato, di un adempimento che non sarebbe mai stato messo in discussione. Naturalmente chi fa oggi, con tanta sicumera, queste affermazioni, si è ben guardato dal farle prima, per tranquillizzare quanti attendevano, in un clima di diffusa e crescente preoccupazione, di vedersi riconoscere un passaggio di classe fortemente a rischio, essendo maturato in buona parte nel corso del 2010.
Erano preoccupazioni infondate? A noi sembra proprio di no, e per capire quanto il rischio fosse elevato, niente di meglio che rileggere il decreto 78, che al comma 23 dell’art. 9 testualmente recita: “Gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti”.
Sullo scatto stipendiale previsto per settembre incidono, ovviamente, i mesi che vanno da gennaio ad agosto del 2010. Poiché nel frattempo erano intervenute decisioni di uffici periferici del MEF tendenti a mettere in discussione su questo presupposto alcuni provvedimenti di ricostruzione di carriera, ci siamo attivati perché, in attesa dell’emanazione del decreto ministeriale che dovrà disciplinare formalmente la materia in base alle intese raggiunte, queste fossero da subito coerentemente rispettate.
Ecco perché abbiamo registrato con soddisfazione – noi e non solo noi – l’avvenuto riconoscimento delle nuove posizioni stipendiali, eventualità che non era di per sé scontata.
Ora attendiamo di essere convocati dal Ministro, com’è prescritto che avvenga, prima dell’emanazione del decreto; il pagamento dello scatto di settembre consente di avviare il confronto nel modo giusto, verso una soluzione cercata e ottenuta con iniziative che ci hanno visti protagonisti insieme ad altri (anche alla Gilda, se la memoria non ci inganna, che ha voluto dare allora il suo contributo di presenza).
Comunque vada, appena ci sarà il decreto non mancheranno quelli che lo giudicheranno una soluzione parziale e insufficiente. Saranno quasi certamente gli stessi che oggi strepitano perché il decreto non c’è ancora.
Chi vuole vedere il bicchiere mezzo vuoto ha sempre e in ogni caso argomenti su cui far leva. Così va il mondo.
Per noi vale la solita vecchia regola: chi sa e può fare di più e di meglio, lo faccia, saremo i primi ad esserne contenti. Purché ci si misuri su risultati concreti, non su parole in libertà.