Riceviamo e pubblichiamo questo intervento sul tempo pieno a cura di Claudio Menga di Flc Cgil di Bari.
Solo ora le famiglie stanno constatando quanto veritiere siano state le nostre previsioni allorché, in vista delle iscrizioni degli alunni al nuovo anno scolastico, pur accusati, come consuetudine, di allarmismo, consigliammo loro di privilegiare esclusivamente la richiesta del modello a quaranta o trenta ore. Ci giunge voce infatti che a Bari, non meno che a Toritto, Putignano, e in altri comuni della provincia, va montando la legittima protesta delle famiglie, che ci impegniamo a sostenere sin d’ora, con la relativa richiesta di incontri di chiarimento con dirigenti e amministratori locali.
I motivi della protesta sono in realtà imputabili solo ai tagli d’organico che, nella scuola primaria, rischieranno di comprometterne seriamente la funzionalità. Vediamo un po’ di numeri.
L’anno prossimo in Italia ci saranno altri 19.700 docenti in meno con una riduzione percentuale media pari al 3,20%. In Puglia però, come in altre regioni meridionali, la percentuale salirà al 4% portando così i tagli nella nostra regione a quota 1878 che, aggiunti ai 2.535 dello scorso anno, e ai 3.425 effettuati due anni fa corrispondono a 7.838 cattedre perse nel triennio!
Cos’ accadrà, allora, nella nostra provincia? Al momento le incognite e le variabili sono numerose, ma non tanto da impedirci di provare a fare due conti almeno sulla scuola primaria.
I PENSIONAMENTI
Nella nostra provincia, in base ai dati nazionali forniti dal MIUR, nella scuola primaria (elementare) avremo all’incirca 270 posti di insegnamento che si liberano per i pensionamenti e che, secondo la Gelmini, dovrebbero servire ad assorbire l’entità dei tagli del prossimo anno. In realtà, il vantaggio ventilato dal ministro è quasi nullo in quanto:
1. innanzitutto è previsto in provincia un calo di iscrizioni stimabile in 1.250 unità pari a 70 classi circa e 68 posti di organico che, ridimensiona in 200 unità il numero dei posti rimasti liberi;
2. da queste 200 unità dobbiamo poi sottrarre gli 83 posti dei docenti già soprannumerari che ne riducono a 120 il beneficio;
3. infine, poiché sul tempo pieno è prevedibile un incremento di 55 classi intermedie con 100 docenti circa.
Vediamo che il beneficio dei pensionamenti risulta così quasi annullato.
I TAGLI
Secondo le nostre stime i tagli per il prossimo anno all’organico della primaria, nella nostra provincia, ammonteranno a ben 270 unità circa visto che, sul dato regionale delle 1878 cattedre, ben 760 riguarderanno la sola scuola primaria. Questi tagli si otterranno:
1.da un lato con il taglio a 27 ore settimanali dell’offerta formativa;
2.dall’altro con l’aumento del numero di alunni per classe in aule ridotte sempre più a pollaio;
3.infine con il taglio del tempo pieno richiesto dalle famiglie di bambini delle nuove classi prime.
Altro che aumento del tempo pieno promesso dalla Ministra Gelmini! La verità è con questa entità di tagli poco conta se qualcuno va in pensione perché anche per l’anno prossimo avremo l’esito paradossale di una doppia beffa: decine e decine di insegnanti in esubero non potranno soddisfare il tempo scuola richiesto da centinaia di famiglie! Agli uffici territoriali è chiesto solo realizzare sulla carta i tagli richiesti dal duo Gelmini /Tremonti: poco importa se poi si chiama, sulla carta, risparmio ciò che in pratica corrisponde allo sperpero di risorse pubbliche.
Per questo motivo la FLC CGIL di Bari chiede agli uffici scolastici territoriali competenti che s’impegnino a fondo per garantire, con organico certo, il rispetto delle scelte delle famiglie per quanto riguarda il tempo scuola (30 ore e tempo pieno nella scuola primaria) ed evitino la tentazione di rendere le classi sempre più affollate. Noi intanto vigileremo.
Bari, 11 marzo ’11 per la FLC CGIL Bari CLAUDIO MENGA
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